"In tutti questi anni venivo picchiata quotidianamente anche senza motivo", dice la giovane "non potevo mangiare con i miei fratelli, potevo mangiare una sola volta al giorno e mai quello che mangiavano gli altri, in piedi, lontana da tutti".
"In casa ero praticamente una serva", aggiunge la ventenne, "costretta ad occuparmi della casa e dei miei fratelli. E se i miei fratelli combinavano qualche guaio ero sempre io ad essere picchiata. Mia madre provava talmente piacere a farmi del male, che mi ha addirittura spento una sigaretta sul seno e picchiata con un cavo scart della televisione sulla schiena tanto forte da lasciarmi i segni. Tutti in casa sapevano come venivo trattata da mia madre ma nessuno si opponeva, tranne mia sorella. Gli altri miei fratelli invece, compresi quelli più piccoli, hanno sempre dato ragione a mia madre e mi apostrofavano dicendo che ero nata dalla munnezza".
CRONACA