"Se avessi un figlio gat? Come qualsiasi padre che ama e adora i propri figli in qualsiasi condizione e in qualsiasi situazione cercherei di fare il suo bene a prescindere dal fatto che sia gay o non sia gay". Con queste parole il generale Roberto Vannacci, sollevato dal comando per le frasi contro gay, femministe e migranti contenute nel suo libro autoprodotto, "Il mondo al contrario", è intervenuto durante la puntata di Zona Bianca in onda mercoledì 23 agosto su Rete4.
"Il parere del genitore nei confronti dell’atteggiamento del figlio non conta nulla - ha quindi specificato nel collegamento con Giuseppe Brindisi - Certo che lo accetterei, non siamo mica a Sparta che li buttiamo giù dalla rupe, assolutamente certo che sì"..
"A dir la verità non mi aspettavo tutto questo clamore, sapevo di aver scritto un libro in tono provocatorio, un libro sicuramente dallo stile crudo, da strada, qualcuno ha detto da caserma ma non mi stupisce, sono un soldato, ci ho vissuto in mezzo alle caserme quindi il mio stile, la mia penna non è quella di un poeta - aveva esordito Roberto Vannacci - Mi aspettavo ci fossero delle polemiche ma soprattutto mi aspettavo che la diffusione del libro fosse ristretta ad una piccola minoranza che non è normale come spiegavo, mi aspettavo di vendere 300-400-500 copie magari nella ristretta cerchia di amici e conoscenti che conoscono il mio nome":
Quindi, escludendo almeno per il momento l'idea di entrare in politica, spiega: "Non faccio nessun passo indietro perché non riconosco le accuse che mi sono state mosse, non riconosco di avere violato alcun regolamento, alcuna legge né tantomeno la Costituzione e non riconosco di essere stato offensivo o lesivo della dignità di alcuno".
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