Zona Bianca
CRONACA

Cristina Seymandi risponde a Massimo Segre: "Vendetta perversa"

La donna replica al banchiere in una lettera inviata a Zona Bianca

Nella puntata di Zona Bianca di mercoledì 16 agosto, si torna a parlare del caso che ha riempito le pagine della cronaca in questi giorni e che vede coinvolti Massimo Segre e Cristina Seymandi. La donna risponde al banchiere in una lettera esclusiva indirizzata al conduttore Giuseppe Brindisi.

"Rompo il mio riserbo dopo giornate di disagio che mi hanno molto provato", scrive Seymandi. "Ieri mattina, aprendo il giornale, ho potuto leggere una lettera di Massimo Segre al direttore di un quotidiano, dove, per l’ennesima volta, la mia vita e il nostro comune percorso insieme erano messe in evidenza a tutta pagina, sulla cronaca nazionale, mescolate nell’articolo, mescolate, nell’articolo, con la pubblicità per le future iniziative imprenditoriali delle aziende del mio ex compagno".

La donna fa riferimento a una lettera rilasciata da Segre a La Stampa, dove l'uomo aveva dichiarato: "Non vi è violenza ad affermare la verità pubblicamente. Raccontare che la signora Seymandi prima ancora di sposarmi, intesseva altre relazioni sentimentali non è violenza: è un fatto che - se la relazione fosse stata quella di una coppia aperta - non sarebbe stato preclusivo al nostro matrimonio".

"Massimo, in quella grande, disorientante, pagina di giornale parla molto di sé stesso", continua Cristina Seymandi, in cui spiega che Segre "sostiene che non vi è violenza nell'affermare la verità pubblicamente, riferendosi alla decisione - quella di mettere in piazza il nostro privato - che forse ha preso, quella sera del 27 luglio, convinto dai discorsi di chi - accanto a lui - non ha mai voluto la nostra felicità, ma ha solo desiderato distruggere".

La lettera continua: "Parla, Massimo - forse con l'intento di attirarsi le simpatie di qualcuno – dell'anello di fidanzamento di proprietà di sua mamma, il nostro anello fidanzamento, di cui non perde l'occasione di sottolineare il valore materiale specificandone le caratteristiche, anello al quale ero affezionatissima come ad una delle mie cose più care, misteriosamente sparito (guarda caso) da casa nostra 15 giorni prima di quella tristissima serata salita agli onori delle cronache, a riprova, forse, che c'è chi la vendetta la programma minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo".

Cristina Seymandi aggiunge: "Massimo scrive, infine, che l'amore dovrebbe essere una splendida esclusiva, affermazione che mi stupisce sentir pronunciare proprio da lui… ma sulla quale preferisco non soffermarmi, perché, a differenza di Massimo, io non sento di avere alcun diritto di erigermi nel contempo a giudice e boia degli eventuali errori delle persone con le quali percorro un pezzo di vita, che siano compagni, familiari o amici, emettendo un giudizio definitivo e applicando anche la massima pena, senza peraltro neppure un minimo di contraddittorio".

La donna spiega quindi perché ha deciso di rivolgersi a Zona Bianca: "Il motivo per il quale, dott. Brindisi, ho deciso di scriverle, tuttavia, è un altro: per rivolgere un appello non a Massimo Segre, ma a tutti gli uomini e donne che in futuro si troveranno nella situazione di poter decidere se divulgare o no fatti privati di una persona, per vendetta, per voglia di riscatto o per dare la propria versione dei fatti, ponendo però inevitabilmente l’altro in una condizione di inferiorità, di umiliazione e di dover patire una violenza psicologica. In questi giorni di enorme pressione, da donna emotivamente risolta e professionalmente affermata, mi sono trovata in molte occasioni, durante le lunghe giornate nelle quali ho cercato di ritrovare equilibrio, e anche nelle notti passate insonni, a pormi un'insistente domanda: ma se tutto ciò fosse invece capitato a una ragazza o ragazzo di 20 anni, a una giovane donna o uomo per mille motivi più fragile di me, cosa sarebbe successo…? Al netto della retorica del "cavaliere senza paura che prende la parola in pubblico per riportare giustizia", quale sarebbe stato l'impatto sulla vittima destinataria della gogna mediatica?".

Ascolta, nel video qui sopra, il contenuto integrale della lettera che Cristina Seymandi ha inviato a Zona Bianca.

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