Turi argina i malumori di Nino, cerca di ridimensionare i suoi voli pindarici, prova a tenerlo con i piedi per terra quando cerca soluzioni fantasiose e poco pratiche ai suoi problemi artistici ed economici. Lo sostiene quando decide di candidarsi e lo consola quando perde le elezioni.
Per un debito mai saldato, Nino gli concede di vivere gratis nella depandance del casale, diventando così un’altra presenza indesiderata per i milanesi che credevano di avere una casa tutta per loro.