La puntata di Dritto e Rovescio in onda domenica 19 novembre si è concentrata a lungo sul caso di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo (VE) scomparsa sabato 11 novembre insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta e ritrovata senza vita, una settimana dopo, in un canalone vicino al lago di Barcis (Pordenone). Nella giornata che si era aperta con l'arresto di Turetta in Germania e che si è conclusa con una toccante fiaccolata per le vie del paese di Giulia, sua sorella Elena è intervenuta nella trasmissione di Paolo Del Debbio.
"In questi giorni si è sentito parlare di Turetta e molte persone lo hanno additato come un mostro, un malato. Ma Filippo non è un mostro. Mostro è l'eccezione alla nostra società, quello che esce dai canoni - commenta la ragazza nella trasmissione di Rete 4 - Lui è un figlio sano della società patriarcale, pregna della cultura dello stupro, insieme di azioni che prevedono e sono volte a limitare la libertà della donna, come fare catcalling, il controllo del telefono, essere possessivi. Ed è una struttura che beneficia tutti gli uomini, che devono essere attenti: siate ostili a questi comportamenti che possono sembrare banalità, ma sono preludio del femminicidio".
Quindi ha proseguito: "Il femminicidio non è un delitto passionale, ma un delitto di potere. È un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna prevedere dell'educazione sessuale e affettiva per prevenire questi eventi, finanziare i centri antiviolenza in modo tale che le persone possano chiedere aiuto". L'appello di Elena è dunque quello di poter "rivoltare il sistema" e fare in modo che Giulia sia l'ultima.
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