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Davide Parenti su Nadia Toffa: “È stato come perdere un figlio”

L’autore del Le Iene parla al Messaggero di Nadia Toffa

“È stato come perdere un figlio”. Così Davide Parenti, autore del Le Iene, spiega in un’intervista a Il Messaggero cosa prova per la morte di Nadia Toffa, avvenuta nella mattina del 13 agosto.

“È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva”, ricorda Parenti, che loda anche la dedizione al lavoro di Nadia Toffa: “Il fatto che lavorasse l'ha tenuta in vita più di quanto la malattia le potesse permettere. È una malattia spietata. Quando ti dicono che hai quella cosa, in quel posto, e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti. Ovviamente sono stati bravissimi i suoi dottori, capaci di allungarle la vita con le giuste cure. Ma aver continuato a lavorare, avere un appuntamento cui tornare, un impegno con il pubblico, era per lei una delle ragioni per continuare a vivere”.

Il papà de Le Iene confessa le difficoltà dell'ultimo periodo: “È arrivata sfinita alla fine della stagione. Durante le ultime puntate faceva fatica anche a camminare”.