Come sempre fuori da ogni regola, è uscito oggi il nuovo album di Tyler, the Creator, Don’t Tap the Glass.

Il rapper americano lo aveva infatti annunciato a modo suo solo poche ore fa durante il concerto al Barclays Center di Brooklyn, gridando dal palco il titolo del disco. Primo indizio, diventato una prova stamattina all’alba.
Secondo indizio: all’esterno del palazzetto aveva fatto installare una teca trasparente con un manichino a sua immagine e somiglianza, sotto il quale scorrevano messaggi enigmatici: “Body Movement. No Sitting Still” e “Only Speak in Glory. Leave Your Baggage at Home”.
Terzo indizio: prima dell’annuncio in concerto sul sito di Golf Wang, il suo brand streestyle noto per l’estetica visiva colorata, aveva già pubblicato le foto del merchandise dell’album, inclusi vinili e magliette.
Insomma, ancora una volta l’enfant terrible di Los Angeles ha rotto gli schemi, questa volta con un mix tra arte visiva, storytelling e (persino) moda.
Ed è proprio lo stile sfacciato - che spesso Tyler ripropone nelle sue collezioni moda - a far parlare di lui. Il suo sosia comparso nella teca a Brooklyn è diventato la copertina del disco, vestito con una collana dorata fuori misura che si prende la scena sopra il petto nudo, pantaloni in pelle rosso fuoco abbinati al cappellino con visiera e la scritta Glass. Niente di molto lontano dai look proposti in concerto.
E dalla sua musica cosa ci dobbiamo aspettare?
Don’t Tap The Glass rompe con la tradizione dei due anni tra un disco e l’altro, arrivando a meno di dodici mesi da Chromakopia: dieci tracce che Tyler ha definito “made for body movement”, un invito esplicito a lasciarsi trasportare. Un mix tra hip-hop, dance e funk, con richiami alle sonorità degli anni ’80 e ’90. C'è il rischio di rimanere stupiti.
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