
Alla Milano Fashion Week la sfilata Emporio Armani Uomo primavera-estate 2026 è un evento memorabile sotto il segno di un grande assente, Giorgio Armani.
Per la prima volta in 50 anni, lo stilista, 91 anni a luglio, non ha preso parte al consueto saluto finale.
È assente a seguito una breve degenza in ospedale. Ora si trova in convalescenza a casa. La maison ribadisce che lo stilista “sta bene” e segue lo show da remoto. Al suo posto, il braccio destro e direttore menswear Leo Dell’Orco.

Un sogno nel deserto
L’Armani Teatro si trasforma in un’oasi evocativa, con tende bianche, pavimenti sabbiosi e teli che ondeggiano al passaggio dei modelli. Una scenografia sospesa fra deserto e teatro.
La collezione punta tutto su una visione bohemien, tra tessuti naturali come lino e crepe, con trama grezza, stampe ispirate ai mosaici marocchini e decorazioni con perline e frange.

Un trionfo di giacche destrutturate, tuniche ricamate, pantaloni balloon, tutti con taglio morbido e fluido.
La linea EA7 propone capi tecnici dal sapore desertico: tessuti funzionali, drappeggi trasparenti.
Un sistema architettonico in miniatura, con accessori da viaggiatore: borse, borsoni, valigie vintage, cappelli di paglia, pantofole intrecciate.
La sensibilità, l’amore per le culture diverse, l’artigianalità e la cura dei dettagli parlano più forte che mai. Se da una parte c’è l’assenza silenziosa di Re Giorgio, dall’altra c’è la sua presenza che volteggia tra i tessuti, le frange e la luce delle tende bianche.
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