Più che una mostra è un sogno prezioso, un viaggio tra oggetti che trascendono il tempo e diventano patrimonio da tramandare di generazione in generazione. L’esposizione "Cartier: Beyond Time", allestita dal 12 aprile al 16 novembre 2025 al Victoria & Albert Museum di South Kensington, è un viaggio nella bellezza autentica.

Un excursus di 178 anni, dove ammirare gioielli e segnatempo iconici, pietre spettacolari e oggetti storici, oltre a disegni inediti provenienti dagli archivi della maison Cartier. Esposti ci sono anche tesori dal mondo, collezioni private e alcuni pezzi prestati da Re Carlo e dalla Royal Collection. Come la Tiara Scroll commissionata nel 1902 per Adele, la contessa dell’Essex, che la indossò durante l’incoronazione di Edoardo VII, finita successivamente sulla testa di Clementine Churchill all’incoronazione di Elisabetta II, il 2 giugno 1953, e poi ancora su quella di Rihanna, nel 2016, regina della musica fotografata da Steven Klein per la copertina di W Magazine.

In tutto, gli oltre i 350 gioielli di “Cartier: Beyond Time” raccontano come un piccolo laboratorio parigino sia diventato una forza ineguagliabile nel mondo della gioielleria e degli orologi. Non solo. Qui c’è tutta l’evoluzione di Cartier, da quando i nipoti del fondatore Louis-François Cartier - Louis, Pierre e Jacques - trasformarono la gioielleria di famiglia nata nel 1847 all’ombra della torre Eiffel in un brand universale, aprendo filiali a Parigi, Londra e New York, seguendo il motto del nonno: “Sempre innovare, mai imitare”. Un marchio, Cartier, capace di guadagnarsi la fama di "gioielliere dei re” e “re dei gioiellieri" (definizioni di Edoardo VII) grazie a una clientela esclusiva, composta da aristocratici e reali. Negli anni, poi, l’appeal della maison si è esteso alle celebs, dalla musica al cinema fino al fashion system.

Le pietre esposte raccontano la storia del costume
Le pietre esposte raccontano episodi diventati storia del costume, chicche che appartengono alla memoria di tutti noi. Come i due anelli di fidanzamento prestati eccezionalmente dal Palais di Monaco, che Grace Kelly ricevette in dono da Ranieri, l’Eternity Band di rubini e diamanti e la fede dal diamante taglio smeraldo poi sfoggiata nel film Alta Società, con Frank Sinatra.
Ancora, ci sono orologi pionieristici, tra cui il surrealista Crash, nato secondo la leggenda, nel 1967 quando un cliente portò nella boutique di New Bond Street un orologio Baignoire che si era deformato per il calore durante un incidente automobilistico.
Incantevole la spilla Williamson Diamond, rarità di diamante fancy pink commissionata da Elisabetta II nel 1953 (l’ha indossata anche alle nozze di Carlo e Diana), così la collana serpente, un capolavoro che la maison parigina progettò nel 1968 per l’eccentrica attrice messicana María Félix, un rettile lungo 57 centimetri con una struttura brulicante di ben 2473 diamanti.
E ancora, pezzi incredibili come la spilla a forma di rosa del 1938 indossata dalla Principessa Margaret all’incoronazione della sorella Elisabetta II; una spilla in ametista e zaffiro realizzata da Cartier nel 1933 e appartenuta a Nelly Cartier, moglie di Jacques Cartier. O il maestoso diadema Manchester, pensato per la Duchessa vedova di Manchester nel 1903.
“Volevo arte e scienza si incontrassero con i pezzi di Cartier sospesi nella luce, nel tempo e nel suono, permettendo alla storia di respirare e al futuro di persistere”, ha raccontato l'architetto e artista britannico Asif Khan MBE che ha curato l’allestimento. Un'esperienza immersiva sospesa tra sogno e realtà.
11 aprile 2025