Oltre 100 capolavori, organizzati in ordine cronologico e suddivisi in 14 sale, tra dipinti, sculture e bozzetti per scenografie di opere realizzate per il Teatro alla Scala. “Casorati”, che va in scena a Palazzo Reale fino al 29 giugno 2025, è una retrospettiva completa di un artista a tutto tondo, tra gli esponenti del realismo magico, capace di rappresentare con grande sensibilità la riflessione esistenziale dell’umanità.

Felice Casorati: dal Piemonte alla Biennale di Venezia
Nato a Novara nel 1883, Felice Casorati si dedica in un primo momento agli studi classici e musicali per poi dedicarsi alla pittura nel 1902. Dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza, nel 1907 si trasferisce a Napoli dove studia pittura. Tre anni più tardi espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Si trasferisce l'anno seguente a Verona, città in cui fonda la rivista artistica “La Via Lattea” e in quel periodo si arruola e prende parte alla Prima guerra mondiale. Nel 1917, in seguito alla morte del padre, si sposta Torino, dove apre nel suo studio la “Scuola di Casorati”, divenendo ben presto una figura di spicco nei circoli intellettuali della città. Nel 1924 Casorati torna alla Biennale di Venezia, momento che lo consacrerà tra gli artisti più importanti del realismo magico: la mostra di Palazzo Reale dedica un’intera sala all’evento con cinque delle opere esposte in quell’occasione.

La mostra ripercorre il legame tra Milano e l’artista
Dopo 36 anni dall’ultima esposizione a Milano, Casorati torna Palazzo Reale. A essere celebrato è il legame del pittore (oltre che incisore, designer e scenografo) con la città meneghina, luogo strategico per il mercato dell’arte e culla delle tendenze artistiche più influenti del tempo. Proprio da queste correnti Casorati trae ispirazione e viene influenzato: dal verismo al simbolismo, passando per il neoclassicismo e il realismo magico, fino ad arrivare alla fase più espressionista e infine abbracciando il sintetismo e le stesure à plat. I volti malinconici raffigurati dall’artista lasciano trapelare la filosofia esistenziale attorno alla quale verte tutta la sua produzione. Tra le opere più note, si può ammirare lo straordinario dipinto Annunciazione del 1927 (proveniente da una collezione privata). Nell’atmosfera rarefatta di un interno, Casorati costruisce una scena intima in cui il divino traspare dalle simmetrie attraverso il contrasto della luce naturale e la geometria articolata dello spazio.