
Com’è accaduto per Emporio, gli applausi in passerella li ha raccolti Leo Dell’Orco, storico braccio destro di Re Giorgio e responsabile delle linee maschili del brand. Ma nella sfilata primavera-estate 2026 di Giorgio Armani – che ha chiuso la Milano Fashion Week - c’è tutto il suo fondatore. Una passerella potente, che va alle radici della moda, per spingersi oltre. Il titolo: “con l’armonia di sempre”. Un nuovo capitolo che custodisce il Dna della maison e lo reinterpreta con misura e leggerezza, tra l’azzurro del mare e il nero ossidiana.

«Questa collezione è una nuova esplorazione di un tema a me sempre caro: la combinazione di riferimenti e culture, l’idea della moda che trova armonia tra cose in apparenza dissonanti, unendole in un segno chiaro», ha spiegato Giorgio Armani. Lo stile è tanto leggero quanto sartoriale, le silhouette sono fluide, con un'ottica contemporanea. Ogni capo accarezza il corpo senza mai costringerlo. È un inno alla leggerezza estiva.

Ci sono richiami ad acquamarina, buganvillea, ciclamino e al deserto. Gli accessori completano l’attitudine di un uomo libero da ogni schema, con cappelli di rafia, portaocchiali e portachiavi appesi al collo. L’Occidente sembra incontrare l’Oriente e la vacanza la città. È un equilibrio istintivo tra mondi lontani.
Le giacche sono doppiopetto con colli a scialle e abbottonature basse abbinate, i pantaloni ampi cadono morbidi. Ancora, si vedono trench di pelle, giacche dal peso di una camicia e maglie impalpabili. Le scarpe, di suede, sono nei toni pastello. Ai piedi anche sandali e chukka boots.
Le mise serali si tingono di nero. Un colore-non colore che ricorda la pietra ossidiana di Pantelleria, isola tanto cara ad Armani.
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