Lo sguardo del grande fotografo americano Richard Avedon, scomparso nel 2004, si è posato a lungo sui luoghi visti e sulle persone incontrate nei molti viaggi che dal 1946, subito dopo la fine della guerra, e per i 10 anni successivi lo videro attraversare un Paese devastato ma bellissimo: l'Italia.

Una ventina di scatti dal materiale di quegli anni sono stati scelti per la mostra "Richard Avedon, Italian Days", ospitata alla galleria Gagosian di Roma dal 12 marzo al 17 maggio 2025.

Le immagini di Roma, della Sicilia e di Venezia
Le immagini delle strade di Roma, della Sicilia e di Venezia - 18 delle quali della serie Italy (1946- 1948) presentata nella capitale per la prima volta nella sua interezza - dialogano con ritratti di figure iconiche che incarnano lo stile distintivo di Avedon. Le serie di fotografie realizzate nei viaggi nel Belpaese sono state infatti cruciali per lo sviluppo dell'artista nel sofisticato approccio al ritratto.

Avedon era particolarmente attratto dalla bellezza e dalla devastazione dell'Italia dell'epoca, dalla grandiosità e dalla potenza della sua storia e dall'enorme varietà di espressioni umane e di resilienza che osservava ovunque. Rivelando il suo interesse per un'autentica interazione tra fotografo e soggetto, il lavoro italiano di Avedon ha esercitato un'influenza decisiva sulla sua pratica, infondendo in ogni immagine una profondità di spirito e una gamma inimitabile di emozioni.
La "romanità" del fotografo
Ogni coppia e gruppo più ampio di fotografie esposte a Roma riflettono una tecnica o una strategia compositiva diversa che trae origine dalle immagini italiane. Il famoso ritratto del 1957 di una Marilyn Monroe dallo sguardo smarrito, per esempio, e l'immagine del 1980 di Ruby Holden, impiegata del banco dei pegni, della serie In the American West (1979-84), sembrano essere stati anticipati da un ritratto di strada romano scattato nel 1947. Anche il suo autoritratto del 1963 ricorda la foto di un giovane siciliano fiero e simpatico, apparso dalle ceneri della guerra e pronto a iniziare una nuova vita. Così come lo sguardo verso il basso del drammaturgo Samuel Beckett, del 1979, è preannunciato dallo scatto romano del 1946, del ragazzo con le mani sul viso mentre osserva la strada assolata. Come dire, in ogni sua immagine c'è un po' di romanità.
L'impronta di Avedon nel mondo
Richard Avedon ha lasciato un segno profondo nel modo di ritrarre i personaggi e di raccontare la moda. Le sue opere sono presenti in diversi musei nel mondo, tra cui il Centre Pompidou, a Parigi, il Metropolitan Museum of Art, a New York, il Museum of Modern Art, sempre a New York e lo Smithsonian Institution, a Washington DC. L'allestimento alla Gagosian è stato ideato da Cécile Degos, responsabile anche di quello di Iconic Avedon: A Centennial Celebration of Richard Avedon, presentata presso Gagosian Parigi nel 2024. Una nuova mostra di Richard Avedon inaugurerà alla Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi il 30 aprile 2025.
12 marzo 2025