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Claudio Santamaria emoziona nel thriller politico Il Nibbio

L’attore torna al cinema nei panni di Nicola Calipari: servitore dello Stato, ma anche un uomo di famiglia che crede nella giustizia ancora prima che nel dovere

A vent’anni dalla tragica scomparsa di Nicola Calipari, arriva al cinema Il Nibbio, il film diretto da Alessandro Tonda che ricostruisce la missione che portò alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, ma che si sofferma soprattutto sull’uomo dietro al funzionario del SISMI. Non solo la spia, non solo il servitore dello Stato, ma il marito, il padre, l’uomo che credeva nella giustizia prima ancora che nel dovere.

A interpretarlo con sensibilità e intensità straordinarie è Claudio Santamaria, che offre una performance misurata ma potentissima, restituendo ogni sfumatura di Calipari: dalla sua determinazione nel portare a termine una missione rischiosa alla sua capacità di non perdere mai la propria umanità. Un ruolo non semplice, che Santamaria affronta con dedizione totale, perdendo 12 chili e lavorando minuziosamente sulla postura, sulla voce e sullo sguardo, per restituire non solo la prestanza del personaggio, ma soprattutto la sua etica e la sua forza interiore.

Tra cinema di genere e realtà storica: Il Nibbio racconta un eroe silenzioso

Fin dalla prima scena, Il Nibbio si posiziona in un territorio cinematografico preciso: un thriller politico che unisce il ritmo del cinema di spionaggio con un racconto profondamente umano. La sceneggiatura di Sandro Petraglia, penna esperta del cinema italiano a sfondo politico, evita il puro biopic per restituire una storia più ampia: quella di un uomo che ha sacrificato tutto per il proprio mestiere e per le persone che voleva proteggere.

Il film si muove tra l’Italia e Baghdad, con un’immersione visiva che alterna momenti di tensione a sequenze più intime, in cui emerge la dimensione privata di Calipari. Grazie anche alla presenza di Anna Ferzetti, che interpreta la moglie Rosa Maria Villecco, il film riesce a bilanciare l’azione con il lato più familiare del protagonista, mostrando non solo il dirigente del SISMI, ma anche il marito e il padre devoto.

Claudio Santamaria: un attore nel suo momento migliore

Con Il Nibbio, Claudio Santamaria conferma di essere uno degli attori più talentuosi e amati del cinema italiano. Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, che gli è valso il David di Donatello, l’attore continua a scegliere ruoli di grande spessore, dimostrando una capacità straordinaria di calarsi in personaggi complessi e di dar loro profondità senza mai eccedere.

Da inizio 2025, Claudio Santamaria ha saputo conquistare il pubblico con due interpretazioni molto diverse tra loro, dimostrando ancora una volta la sua straordinaria versatilità. In Itaca - Il ritorno di Uberto Pasolini, accanto a Ralph Fiennes e Juliette Binoche, ha offerto una performance intensa e carica di emozione, dando vita a un personaggio complesso in un film profondo e toccante. Dall’altro lato, con Follemente di Paolo Genovese, ha messo in mostra il suo impeccabile talento comico, regalando al pubblico una commedia brillante e intelligente che ha conquistato il box office italiano

Nonostante la sua grande popolarità, Santamaria rimane una figura di rara umiltà e gentilezza, sempre disponibile con il pubblico e rispettoso del suo mestiere. È questo mix di talento, impegno e autenticità che lo rende uno degli attori più amati in Italia.

Un film necessario, una storia che non deve essere dimenticata

Il Nibbio non è solo un racconto di spionaggio e sacrificio, ma un omaggio a un uomo che ha creduto nel suo lavoro fino all’ultimo istante. Nicola Calipari non si considerava un eroe, ma il suo gesto estremo, il suo coraggio e la sua integrità lo hanno reso tale. E con questo film, Alessandro Tonda e Claudio Santamaria contribuiscono a far sì che la sua storia non venga mai dimenticata.