
Dopo aver fatto il giro del mondo, la celebrazione della moda italiana approda a Bruxelles. Per chi sarà nella capitale del Belgio questa estate, magari per un weekend, c’è tempo fino al 17 settembre per visitare la mostra 60 anni di Made in Italy, all’Istituto Italiano di Cultura. Una esposizione che era già approdata a Washington, Città del Messico, Kuala Lumpur, Mosca e Canton.
Voluta dalla Italian Trade Agency (ITA) - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - e dall'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, l'allestimento nasce per omaggiare il genio dei più grandi designer nostrani, che non solo hanno contribuito alla nascita del Made in Italy, ma hanno anche codificato un gusto estetico tutto italiano: l'Italian style.

Si potranno ammirare 40 creazioni, recuperate sia dagli archivi delle case di moda che da collezioni private. Alcuni modelli sono rappresentativi di un’epoca, come quella della Dolce Vita, quando la moda italiana era fortemente legata alle star del cinema americano, che venivano in Italia per girare film e kolossal a Cinecittà.
Più vicino ai nostri giorni è il famoso tuxedo di Brioni indossato da Pierce Brosnan, alias James Bond, nel film Die another Day del 2002.
E poi c’è l’inconfondibile abito rosso Valentino scelto da Elizabeth Hurley in occasione di un ballo di beneficenza nel 1998, e indossato anche da Claudia Schiffer.
In mostra non potevano mancare gli abiti da red carpet realizzati per anteprime importanti, come quello di paillettes dorate di Prada indossato da Cate Blanchett nel 2000, o come lo smoking Regimental dal taglio maschile di Giorgio Armani completamente ricamato in oro e blu portato da Claudia Schiffer nel 1991.
Si può vedere da vicino il modello pensato nel 1992 da Genny per le forme di Naomi Campbell e quello ricoperto di paillettes denominato “Urlo di Donna” di Enrico Coveri, interpretato da Milla Jovovich nel 1997.
Immancabile il “Jungle Dress” di Versace, tra i preferiti dal Jennifer Lopez, un abito a cui, dopo la sua apparizione sul palco dei Grammy Awards del 2000, furono dedicati speciali televisivi e copertine di riviste, diventando a tutti gli effetti un nuovo codice della moda.
Un viaggio nel passato che è una sintesi di un sapiente lavoro di ricerca stilistica e sartoriale, quello fatto a partire dalla nascita dell’alta moda romana, fino a oggi. Con una sorpresa: un video realizzato per l’occasione con una intervista a Micol Fontana, la stilista e imprenditrice italiana che fu testimone degli albori dell’Haute Couture romana, negli anni in cui, assieme alle sorelle Zoe e Giovanna, fondò l'atelier di alta moda Sorelle Fontana. Un racconto prezioso, che ci riporta agli inizi di una storia che parla ancora di noi.
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21 luglio 2025