Un’indagine profonda sulle disuguaglianze urbane contemporanee. È il cuore della mostra Cities, parte della 24ª Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, visitabile fino al 9 novembre 2025.
Curata da Nina Bassoli, l’esposizione si inserisce nel progetto Inequalities, che esplora le fratture sociali, economiche e culturali del nostro tempo attraverso una serie di esposizioni e installazioni.


Inequalities
Cities si inserisce in un contesto più ampio di partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions (BIE). Artisti, architetti e designer da 43 paesi contribuiscono con progetti che riflettono sulle disuguaglianze e propongono visioni alternative per il futuro delle città. Tra i contributi più significativi, si segnala la mostra Towards an Equal Future, curata dalla Norman Foster Foundation, che affronta la crisi abitativa in contesti emergenziali.
“Dentro le sale della nostra Triennale, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta. Con Inequalities, Triennale Milano non pretende dunque di esaurire un tema, ma piuttosto, come ha sempre fatto, di suggerire delle riflessioni e di proporre alcune soluzioni”, ha detto l'Archistar Stefano Boeri nel corso della cerimonia inaugurale.
Questa esposizione permette anche di sensibilizzare su temi importanti come l'utilizzo di materiali scadenti, ancora ammessi nel settore delle costruzioni, responsabili dei tre terribili incendi a Londra, Milano e Valencia.
(A Milano, protagonista l'ex Torre Moro, il grattacielo di via Antonini, bruciato nell'agosto 2021 e attualmente in fase di ricostruzione).
Il percorso espositivo si apre proprio con uno dei casi più emblematici di disuguaglianza, l’incendio della Grenfell Tower a Londra nel 2017, raccontato attraverso un’installazione curata da Grenfell Next of Kin.
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