
Radici. Il nome della sfilata fw ’25-’26 di Giorgio Armani è coerente con la sua filosofia. Per il re della moda è indispensabile tessere, stagione dopo stagione, un fil rouge coerente alla propria matrice. Questa nuova collezione è la riaffermazione del suo stile autentico, ben ancorato alla sua realtà ma in evoluzione perenne.
Un viaggio tra il Sud e l’Oriente
In passerella la purezza incontra il rigore. In un viaggio che va dall’Oriente con le sue forme semplici fino al Sud, con la sua fantasia senza tempo, le maxi collane e la vita alta. Tutto ha un’eleganza senza sforzo. Le linee da giorno, semplici e materiche, sono protagoniste. I tessuti le ammorbidiscono: i velluti, il cashmere e le sete jacquard che vivono su giacche dall’aplomb impeccabile, sui tailleur fluidi in seta e sui cappotti decostruiti e preziosi. La creatività della maison per la sera si traduce invece in abiti impalpabili impreziositi da ricami brulicanti. Le borse sono morbide, le scarpe basse per passi leggeri e decisi. Quelli di una donna sicura di sé.
Colori vulcanici e bagliori minerali
Il richiamo alle radici si trova anche nella palette cromatica. Sfilano abiti dai colori caldi oppure molti freddi, quasi minerali, come un richiamo alla terra e alla sua purezza ancestrale. Toni sabbiosi e dorati di beige, note intense di marrone che sfumano al verde, riflessi di quarzo blu e il greige che si fa infinito.
Vittoria Puccini e Margherita Buy nel parterre de reines
Ad applaudire Armani un parterre de reines. Come Vittoria Puccini, Pilar Fogliati ed Emanuela Fanelli, protagoniste del film “Follemente” di Paolo Genovese. C’è anche Annalisa, alla sua prima sfilata. E poi Lily James e Margherita Buy e la senatrice a vita Liliana Segre. Tutte alla corte di Re Giorgio che, a fine sfilata, fa la sua uscita in passerella tra due modelle scintillanti. Standing ovation e applausi.
02 marzo 2025