
80 look, di cui 31 haute couture tra abiti trasparenti con ricami in pizzo, vestiti con balze, corsetti e cappotti lunghi e sartoriali, prevalentemente in tonalità bianche, avorio e nude. Elementi contrastanti, come trench con spalle accentuate ma anche smoking femminili e velluti iridescenti.

La collezione Dior Cruise 2026 è un omaggio alla mondanità parigina di Mimì Pecci Blunt, figura iconica del mecenatismo culturale tra le due guerre.
I suoi salotti erano frequentati da personalità del calibro di Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia, Sibilla Aleramo e Renato Guttuso; a Parigi frequentava Georges Braque, Salvador Dalí e Jean Cocteau; insieme all’artista Man Ray istituì il “Bal Blanc”: una serata mondana in cui gli invitati dovevano vestirsi di bianco e diventavano, insieme alla pedana bianca su cui ballavano, uno schermo cinematografico sul quale veniva proiettato un film a colori di Georges Méliès. Expanded Cinema di Gene Youngblood.
Il dress code in bianco, che fu rivoluzionario allora, ritorna oggi come elemento chiave della sfilata.

Un Tributo alla Roma di Maria Grazia Chiuri
Per Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison e romana di nascita, questa sfilata ha rappresentato un ritorno alle radici, un omaggio personale alla città eterna. Con la collaborazione del regista Matteo Garrone, la collezione si è ispirata ai “fantasmi del cinema”, evocando atmosfere sospese tra realtà e immaginazione.
Ospiti internazionali: da Natalie Portman a Deva Cassel
Gli ospiti, tra cui Natalie Portman, Rosamund Pike, Deva Cassel, Eleonora Abbagnato, Giuseppe Fiorello, Valeria Golino e Beatrice Borromeo hanno rispettato un dress code rigoroso: bianco per le donne e nero per gli uomini.
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