È la passerella più insolita e affascinante dell’anno.
Ascot non è solo cavalli e nobiltà, ma uno spettacolo di stile dove il cappello è "sovrano".
Anche in questa edizione, inaugurata il 17 giugno, i cappellini sono stati protagonisti indiscussi, tra omaggi alla tradizione e tocchi audaci.

Il dress code impone rigore: nella Royal Enclosure serve un copricapo con base di almeno 10 cm.
Il risultato? Un’esplosione di creatività che mescola plumage teatrali, geometrie, fiori e dettagli retrò.
Tra reali e commoners
Tra i protagonisti, Beatrice di York, in abito rosa a quadretti e fascinator coordinato, Penny Lancaster in percher vintage di Annabel Fenley e una sempre elegantissima Zara Tindall.

Nuances vibranti in tinte shocking come rosa, verde menta e giallo la fanno da padrone, arricchiti da piume, piatti volanti, dischi, vele fluttuanti.

Storia e tradizione e glamour della corsa più chic del Regno Unito
Fondata nel 1711 dalla regina Anna, Ascot è ben più di un evento ippico: è il cuore dell’aristocrazia britannica, una celebrazione dell’eleganza, del protocollo e del costume.
Ogni giugno, per cinque giorni, la cittadina di Ascot, nel Berkshire, si trasforma in una scenografia sospesa tra passato e presente, dove si intrecciano tradizione, sport e moda.
La sovrana, appassionata di cavalli, individuò un prato perfetto per “una corsa di cavalli piena di spirito”, così nacque la prima edizione di quelle che oggi conosciamo come le Royal Races.
Da allora, la famiglia reale ha sempre presenziato, con la sfilata in carrozza quotidiana che apre le giornate di gara.
Oggi a guidare la parata è Re Carlo III accompagnato dalla regina Camilla.
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