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Roberto Bolle, il signore della danza compie 50 anni

È il primo ballerino nella storia diventato contemporaneamente étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell'American Ballet Theatre di New York. Una istituzione e un orgoglio italiano. Auguri

L'ambasciatore della danza nel mondo, Roberto Bolle, compie 50 anni e celebra un traguardo che segna non solo il suo cammino personale, ma anche una carriera straordinaria.

Nasce a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, il 26 marzo 1975 e a 11 anni inizia a studiare alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano.

La sua dedizione e il suo talento non passano inosservati, tanto che nel 1996, a 21 anni, viene promosso primo ballerino, un titolo che lo consacra nell'Olimpo della danza. Da quel momento, la sua carriera prende il volo.

Da Milano a New York: il suo talento brilla ovunque

È il primo ballerino nella storia diventato contemporaneamente étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell'American Ballet Theatre di New York dove interpreta ruoli iconici in opere come "Il lago dei cigni", "Lo Schiaccianoci", "Coppélia" e "Don Chisciotte", diventando uno dei più grandi interpreti di capolavori del mondo classico.

Ma Roberto Bolle ama anche mescolare tradizione e innovazione, caratteristiche che si combinano a una tecnica impeccabile apprezzata non solo dagli gli appassionati di danza ma anche dal grande pubblico che lo ha potuto apprezzare anche giù dal palco in eventi televisivi, spettacoli di beneficenza e collaborazioni artistiche di grande prestigio come il "Roberto Bolle and Friends".

La danza tra i 22 dipinti di Caravaggio a Palazzo Barberini di Roma

Oggi l'ètoile per festeggiare il suo mezzo secolo di vita ha danzato tra i 22 dipinti di Caravaggio esposti a Palazzo Barberini a Roma. Le immagini, girate nel museo vuoto, a notte fonda, catturano la perfetta fusione tra la danza e l'arte del grande maestro seicentesco. Un evento che anticipa il debutto dell'opera di Mauro Bigonzetti, Caravaggio, che Bolle porterà per la prima volta in Italia.

Consapevole del tempo che passa, il ballerino ha ammesso: "Non riesco a vedermi ballare per sempre". Ma la danza resterà sempre parte della sua vita, anche attraverso progetti come OnDance, la grande festa di danza da lui ideata, e la divulgazione dell’arte che lo ha reso celebre. La missione: trasmettere l’amore per la sua arte alle nuove generazioni.