
I tre giorni di Sì Sposaitalia Collezioni hanno aperto le porte sull’universo bridal 2026 e trasformato Milano nella capitale della moda cerimonia. Il salone, che anticipa le tendenze e ispira il settore, restituisce l’immagine di una sposa libera di osare anche nel giorno più bello.
Il primo trend, ormai consolidato, è il cambio d’abito: la sposa durante il matrimonio può addirittura arrivare a tre outfit differenti. Secondo punto: i bustier senza spalline più o meno strutturati la fanno da padrone, esaltano il décolleté e vanno a braccetto con gonne dritte, a sirena o da principessa, che donano una ventata di movimento alla figura. Terzo: tulle e rasi sono protagonisti con nuovi disegni e lavorazioni, anche nei modelli Anni 50 che lasciano scoperta la caviglia, come propone per esempio Elisabetta Polignano.

Linee e forme dal carattere classico e romantico convivono in passerella con modelli dall’allure retrò, ma per le più audaci non mancano le proposte dall’aria lievemente sfrontata. Le spose più originali possono lanciarsi su creazioni dal carattere pop, come quelle dai corpetti che si espandono a palloncino di Donatella Gallo.
Le scollature a barchetta o a “V” conferiscono alla silhouette un fascino malizioso. Il girocollo regala un aspetto più pudico e il colletto di pizzo fa sognare, rievocando l’abito da sposa di Grace Kelly. Il richiamo principesco vive anche nelle maniche lunghe e aderenti di pizzo e tulle, che giocano sulle trasparenze, alternate a quelle classiche o a sbuffo viste da Peter Langner. Fiocchetti, perle e cristalli arricchiscono bustini e gonne creando un effetto luminoso, da fiaba, secondo l’interpretazione di Oksana Mukha. Veletti, fascette e cerchietti completano i look donando un’aria vintage.
Il fascino di un tempo di Vivienne Westwood
L’amore per il fascino di un tempo lo si può respirare anche nello spazio bridal di Vivienne Westwood, appena inaugurato al primo piano della boutique meneghina in Corso Venezia, dove è disponibile la collezione Made-to-Order. Un omaggio all’amore e all’artigianalità, ispirata dalla Regina Vittoria, la prima sposa a scegliere il bianco per il suo abito nuziale, rompendo la tradizione di allora e dimostrando uno spirito fiero e indipendente.
Questa collezione trae ispirazione anche dal periodo in cui vestiva sempre di nero. Tutti gli abiti, infatti, sono proposti nelle tonalità del bianco, del nero o del bianco con dettagli neri, per permettere alla sposa moderna di celebrare il proprio stile personale. In collezione, anche pezzi e accessori per trasformare gli abiti attraverso lo styling: strascichi removibili, maniche voluminose e guanti in tulle, in pizzo e ricamati con perle o rose. Non mancano i veli, disponibili dal corto alla classica lunghezza cattedrale.
La sposa si accende
Le sfilate confermano che il bianco non è l’unica nuance a tingere il giorno del sì. Chi ama il colore può sbizzarrirsi con tonalità diverse, dalle più tenui a quelle più accese – come il rosa cipria, l’azzurro cielo o il blu – che donano sfumature uniche, come insegna Musani.
11 aprile 2025