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Escher, le geometrie e i suoi mondi impossibili per la prima volta in Puglia

Le opere dell’artista olandese, “geniale e visionario”, sono in mostra fino al 28 settembre nel Polo Museale – Castello dei Conti Acquaviva D’Aragona di Conversano

Nel suo universo si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design. Il fantastico mondo di Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898 – 1972) approda per la prima volta in Puglia, ospite fino al 28 settembre 2025 presso le sale espositive del Polo Museale - Castello Conti Acquaviva d’Aragona di Conversano.

Escher è un artista geniale e visionario, amatissimo dal grande pubblico in ogni angolo della Terra, per le sue creazioni uniche in grado di coniugare l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione, generando invenzioni fantasiose e magiche.

Dai teoremi geometrici alle riflessioni filosofiche passando per i paradossi della logica: nelle opere del maestro olandese confluiscono una grande vastità di temi e per questo rappresenta un unicum. La sua arte è stata più volte saccheggiata da grafici, pubblicitari e designer. Se ne appropriarono abusivamente anche i Pink Floyd. E Mick Jagger provò a chiedergli il permesso per la copertina di Let it Bleed, ma Escher rifiutò con sdegno.

L’intero percorso artistico di Escher in 80 capolavori

A Conversano l’esposizione “M. C. Escher” ne presenta l’intero percorso artistico: da vedere circa 80 opere, con approfondimenti didattici, materiale video ed esperienze immersive.

Escher ha trascorso 14 anni in Italia nel periodo tra le due Guerre e qui c’è tutto il suo peregrinare, fisico e metafisico: dagli inizi dei suoi viaggi nel Belpaese alle varie tecniche che lo impegnarono.

Tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio e paradossi geometrici, fino alle opere che dagli Anni 50 ne hanno accresciuto la popolarità tanto da poter parlare oggi di una vera e propria Eschermania, in mostra vengono presentati alcuni i lavori tra più noti dell’artista olandese come Cascata (1961), Belvedere (1958), Relatività (1953), Giorno e notte (1938) e Galleria di stampe (1956).