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Celine, il debutto di Michael Rider tra passato e futuro

Il designer statunitense esordisce a Parigi con la collezione spring/summer 2026: un omaggio a chi l'ha preceduto che lascia intravedere la sua nuova visione del brand

Il nuovo corso di Celine parte dal passato per guardare al futuro con occhi diversi e nuovi. Il debutto di Michael Rider alla direzione creativa del brand del gruppo LVMH strizza l'occhio a due mondi, quello di Phoebe Philo, con cui il designer ha collaborato negli anni d'oro della griffe, e quello di Hedi Slimane, che lo ha preceduto.

Due anime diverse, che trovano una crasi nella collezione spring/summer 2026 presentata a Parigi, alla vigilia dell'Haute Couture, nell’headquarter di rue Vivienne.

Ogni debutto porta con sé una serie di domande e aspettative: meglio la continuità o la rottura con chi è venuto prima? Ripescare dagli archivi o rielaborare il dna in qualcosa di inedito?

Con la sua collezione Rider ha dissipato ogni dubbio, presentando una linea ready to wear per donna e uomo dallo spirito fresco ed elegante, ironico e al tempo stesso estremamente parigino.

La doppia anima della SS26 di Celine

La primavera/estate 2026 di Celine esplora silhouette morbide e altre più strette, spalle larghe e volumi rilassati si alternano a look più asciutti e attillati. E così, in passerella sfilano blazer e giacche oversize, trench morbidi e pantaloni dal sapore retrò, ma anche jeans skinny e maglioncini dai colori sgargianti (rosso, verde, azzurro) a spezzare look in nude, cammello o bianco.

Sono gli accessori a fare la differenza

A rendere ogni uscita memorabile sono i dettagli, come le cinture con maxi fibbie, le collane e i bracciali maxi con ciondoli dorati in stile Marc Jacobs e le grandi borse in paglia. Su tutto, spesso, il logo che campeggia con la su C maxi bold sui capi, a indicare che il nuovo corso di Celine ha la sua firma.

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