Il design è ovunque. Si insinua negli spazi comuni, trasforma edicole e fiorai, ridisegna il quotidiano. Come Urban Meadow, l'installazione di Alessandro Corina per Eccentrico che, nella piccola edicola di Corso Buenos Aires, intreccia ceramica e spazio pubblico in un nuovo racconto di interazione sociale.

Porta Venezia diventa una mappa di percorsi inaspettati. REdDUO, nato dall'unione creativa di Fabiola Di Virgilio e Andrea Rosso, costruisce una narrazione visiva immersiva nel cuore del quartiere.
Convey, con la sua nuova location, consolida il ruolo di piattaforma internazionale per il design, mentre il Convey Bar e il Convey Market diventano punti di incontro e scoperta.
Nel cuore del Porta Venezia Design District, il design non si lascia definire: No Boundaries Design. To create, one must first question everything. Ispirato alla visione di Eileen Gray, il tema della terza edizione del distretto scardina le barriere tra arte, architettura e design, invitando a riscoprire il potere del dubbio come spazio di libertà e di trasformazione continua. Così i Bastioni di Porta Venezia diventano tela per un intervento artistico di Toiletpaper con Prima Assicurazioni: serpenti ipnotici, un simbolo pulsante di metamorfosi, un flusso di energia in divenire.
Una tensione simile percorre P0rn0 Romantiko di Vanadio23, un gioco tra innocenza e provocazione, in cui ceramiche in miniatura custodiscono immagini segrete, rivelate solo da una lente d’ingrandimento.
Nella cornice del MEET Digital Culture Center, Sabrina Ratté porta per la prima volta in Italia Realia: un viaggio tra tecnologia e biologia, un’esperienza sensoriale in sinergia con HAIKI+. La tecnologia è protagonista anche nel Garage 21, dove Google, con Making the Invisible Visible, esplora il passaggio dall’idea astratta alla forma concreta attraverso la ricerca di Ivy Ross e le visioni luminose di Lachlan Turczan. La materia si fa linguaggio. Il vetro diventa racconto con Poetica, l’installazione di WonderGlass & Calico Wallpaper all’Istituto dei Ciechi, dove Vincent Van Duysen e Ronan Bouroullec intrecciano trasparenze e trame in un paesaggio sospeso tra reale e immaginario.

Ancora il vetro al centro di Two-Fold Silence, prima mostra personale di 6:AM nei suggestivi ex bagni pubblici della piscina Cozzi, con l’inedita apertura al pubblico dell’area docce.
Un viaggio che attraversa i sensi con Source of Pleasure, installazione site-specific di Juliana Lima Vasconcellos per Lavazza nel cortile di Palazzo del Senato: il caffè si trasforma in esperienza immersiva, una celebrazione tattile, olfattiva, visiva.
Infine, Paff Paff – Liminal Spaces for Sensorial Rituals di Finemateria con cc-tapis e QuadroDesign, un omaggio alla lana come archetipo di accoglienza. Nella sede di Park Associati, uno spazio primordiale invita a rallentare, a ritrovare il respiro nel ritmo vorticoso del Salone.
Tra showroom, installazioni, gallerie e spazi effimeri, Porta Venezia si conferma laboratorio di sperimentazione, un palcoscenico aperto al dialogo tra presente e futuro, tra visibile e invisibile. Il design, come sempre, è ovunque.
Anche Matteo Cibic porta il suo sguardo visionario nel Fuorisalone con Lakapoliesis alla Fondazione Luigi Rovati, un viaggio nella natura viva e senziente. Ispirato agli studi di Monica Gagliano e Stefano Mancuso, ribalta la prospettiva: il mondo vegetale non è più sfondo o risorsa da ottimizzare, ma un organismo intelligente e autonomo. Sculture in alluminio riciclato, legno e lana annodata costruiscono una cartografia tridimensionale che celebra la forza rigenerativa della natura, in un dialogo continuo tra arte, scienza e immaginazione.