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I Only Want You to Love Me, Lovett e Codagnone in mostra al PAC di Milano

Il Padiglione d’Arte Contemporanea ospita la prima mostra antologica dedicata al lavoro del duo artistico, tra dinamiche e rapporti sociali anticonvenzionali

Non c’è medium che John Lovett e Alessandro Codagnone non abbiano esplorato. Il loro lavoro, a distanza di quasi trent’anni dalla nascita del sodalizio artistico, arriva ora a Milano, al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, con la mostra I Only Want You to Love Me.

Lovett/Codagnone I Only Want You to Love Me, 2004 © Lovett/Codagnone Courtesy Estate of Lovett/Codagnone Photo Matteline deVries-Dilling

Curata da Diego Silero, in collaborazione con Participant Inc., l’esposizione si contraddistingue per essere la prima antologica che evidenzia il lavoro del duo, che spazia dalla fotografia alla scultura, dal video all’installazione fino alla performance.

Attraverso medium differenti Lovett e Codagnone hanno indagato temi legati all’identità collettiva, ai rapporti di potere all’interno delle dinamiche interpersonali, ai ruoli sociali stereotipati e ai concetti di normalità che inibiscono il dissenso e che soffocano le sub-culture.

Lovett/Codagnone CANDIDATE Performance at benefit concert for Participant Inc hosted by SikkemaJenkins & Co, 2011, New York © Lovett/Codagnone Courtesy Estate of Lovett/Codagnone Photo David Graham

Il percorso espositivo della mostra I Only Want You to Love Me

Il percorso espositivo si sviluppa in diverse aree del PAC, attraverso cinque sale, ma anche lungo il corridoio, la balconata, la galleria e il parterre.

La mostra si apre con Love Vigilantes, installazione dal forte impatto visivo composta da specchi neri di diverse dimensioni, a comporre uno skyline a parete, su cui si stagliano citazioni inneggianti l’amore e il desiderio che si fa rivolta. Nella stessa sala Stripped, una bandiera statunitense completamente nera, spoglia di stelle e strisce, a rappresentare un drappo funebre, epitaffio della promessa democratica mai realmente mantenuta.

Si prosegue così - di sala in sala - tra installazioni sonore, scatti fotografici e opere a neon, in una riflessione incalzante su potere, identità, relazioni e rivendicazioni.

Chiudono la mostra Drift, serie fotografica urbana in formato billboard, e For You, performance su un coltello a doppia lama, in cui amore e rischio sono risvolti della stessa medaglia. E, infine, il documentario Opening, dedicato ai photo album del duo.

Lovett/Codagnone RWF Tribute, 2004 © Lovett/Codagnone Courtesy Estate of Lovett/Codagnone

Perché vale la pena scoprire il lavoro di Lovett e Codagnone

Lovett e Codagnone sono stati una coppia nell’arte e nell’amore. I loro corpi spesso erano parte stessa delle loro opere, strumenti volti a smascherare convenzioni e stereotipi, a estirpare una certa idea di identità imposta e a liberare l’autoaffermazione degli individui. Dedicata alla memoria di Alessandro Codagnone, scomparso a New York nel 2019, la mostra, visitabile fino al 14 settembre, sarà un'occasione unica per comprendere la rilevanza del duo artistico nel panorama internazionale e la sua influenza sulle generazioni successive.

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