
Luigi Celeste racconta a la iena Pablo Trincia la storia della sua famiglia contraddistinta da continue violenze domestiche: “Mio padre ha scontato più di 23 anni di carcere. Sfogava la sua debolezza mentale con la gelosia verso nostra madre che ha perso tutti i denti per le botte prese da lui”.
A 23 anni, Luigi e il fratello ricevono delle minacce di morte dal padre. Una sera nel marzo del 2008, Luigi uccide il padre con una pistola e decide di consegnarsi subito alla polizia. Viene condannato a 12 anni di carcere, poi ridotti a 9.
“Mi sono detto che dal carcere doveva rinascere una nuova persona”, afferma Luigi, “Ho iniziato a studiare buttandomi a capofitto nell’inglese e nell’informatica”.
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