Una nuova intervista a Gisella Cardia, la veggente di Trevignano, va in onda nella puntata di giovedì 20 aprile di Pomeriggio Cinque. Nella prima parte dell'intervista, Gisella si era definita una martire per il caso mediatico creatosi intorno alla Madonna di Trevignano.
Gisella replica alle accuse di un ex fedele secondo le quali la donna avrebbe consegnato ai Ris una Madonnina diversa rispetto a quella che, secondo la versione della donna, avrebbe lacrimato: "Quel ragazzo, Roberto, ha parlato proprio delle Madonnine, ha detto che erano due, una nascosta nell'armadio. Come se io avessi portato ad analizzare quella falsa. La Madonnina era assolutamente vera, quella che ha pianto lacrime di sangue, quella che avevo portato al vescovo per farla analizzare".
"Io non ho problemi a far analizzare la Madonnina, io la farei analizzare per far vedere che non c’è alcun marchingegno dentro", aggiunge Gisella.
Madonna di Trevignano, Gisella e l'analisi delle stigmate
Nel corso dell'intervista, Gisella affronta un altro tema molto dibattito nelle ultime settimane: le presunte stigmate sulle mani della veggente e la loro analisi. "È vero che lei non ha mai voluto farsi analizzare le stigmate?", chiede l'inviata Ilaria Dalle Palle.
"A parte il fatto che questo è un problema che riguarda la curia e la Chiesa. Non sono cose che si portano in televisione con leggerezza. È venuto un altro medico tempo fa, oltre alla dottoressa Rosanna Chifari, oltre al famoso mariologo Peter Bannister, che mi ha chiesto di fargli vedere le mani", dichiara Gisella parlando delle persone alle quali avrebbe mostrato le presunte stigmate.
"Lo faccio solo davanti alle persone competente. Non posso andare in giro con le mani nude a far vedere a tutti quello che ho. Proprio per l'umiltà e perché so che sono comunque cose che vengono da Dio e bisogna avere rispetto", conclude Gisella Cardia.
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