"La politica si deve assumere le sue responsabilità. Gli eventi che stanno accadendo sono di natura straordinaria. Non siamo preparati e non è preparato il Paese dal punto di vista delle infrastrutture. Quello che bisogna fare è una legge sul clima, cioè sui danni che ormai sono irreversibili". A Pomeriggio Cinque, Carlo Calenda commenta così i danni provocati dall'alluvione nelle Marche.
Il leader di Azione spiega cosa deve fare la politica per proteggere il Paese dalle ondate di maltempo: "Le infrastrutture, come le dighe, vanno fatte con procedure commissariali, non ordinarie, in modo da evitare tutti i ricorsi al Tar e al blocco degli ambientalisti. Il Paese va messo in sicurezza rispetto a ciò che è irreversibile, con procedure speciali e commissariamento delle opere pubbliche".
Nelle ultime ore, il Senigalliese è stati colpito da una bomba di acqua e fango, che ha provocato vittime e danni: "Il primo problema ora è rintracciare i dispersi e il lutto che ne consegue, è un lutto nazionale. La seconda cosa è lavorare con la Protezione Civile alle operazioni di sgombero e poi a quelle di ripristino. La cosa fondamentale ora è la velocità degli aiuti per rimettere in moto la vita civile".
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