Pomeriggio Cinque
Cronaca

Chiara Poggi, i genitori: "Basta gettare fango, Chiara non può più difendersi"

Parlano i genitori di Chiara Poggi dopo le nuove voci sull’indagine: "Chiara era pulita, non aveva segreti"

I genitori di Chiara Poggi, la ragazza che il 13 agosto 2007 venne trovata senza vita nella sua casa di Garlasco, parlano a Pomeriggio Cinque per difendere la memoria della figlia: "È vergognoso quello che sta succedendo, quello che stanno dicendo nei vari programmi televisivi o anche sui media, sui giornali. È vergognoso e squallido. Non si può continuare a fare illazioni su mia figlia che non c'è più, che non può difendersi".

Con queste parole, i genitori di Chiara Poggi rispondono con indignazione alle nuove insinuazioni, che metterebbero in dubbio la condotta privata della figlia, parlando di doppi telefoni, relazioni segrete e ambienti ambigui: "Chiara era una ragazza pulita, non aveva segreti. Non come dicono, non aveva segreti e non aveva amanti. E non aveva due telefoni".

La madre aggiunge: "Come si fa a sparlare di una ragazza, a gettare fango su una ragazza e non pensare a come l'hanno ridotta, com'era su quella scala quando l'hanno ritrovata? Ma non gli viene un minimo di rimorso? Anche solo a pensarci prima di parlare".

L'appello dei genitori di Chiara Poggi a Pomeriggio Cinque

A riaccendere l’interesse mediatico sarebbe stato un memoriale datato 28 maggio che tirerebbe in ballo riti satanici, prostituzione e pedofilia nei pressi del Santuario della Bozzola.

Secondo questi racconti, una ragazza di Garlasco avrebbe parlato di abusi e rituali nel santuario. Alcuni collegamenti con Chiara emergerebbero da ricerche effettuate dal suo computer nel 2007, che includerebbero una foto del santuario. Queste piste sarebbero già state indagate e scartate, sia nel processo a Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015, sia durante l’archiviazione della posizione di Andrea Sempio nel 2017.

La famiglia Poggi annuncia: "Siamo stati bravi fino adesso. Ma adesso non lo saremo più", affermano. "Faremo, senz'altro faremo. Non si può tollerare una cosa del genere".

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