
"Siamo sempre stati istruiti sul rapporto con l'orso, abbiamo fatto tanti corsi, io in primis che faccio l'allevatore. Sappiamo come comportarci, il problema è che l'orso non è gestibile, a parere nostro, che viviamo la montagna tutti i giorni". In diretta da Caldes, a Mattino Cinque News parlano gli amici di Andrea Papi, il runner ucciso da un orso sui sentieri del monte Pellier in Trentino mercoledì 5 aprile.
"Andrea non ha invaso l'habitat dell'orso", spiega un amico. "Era su una strada forestale dove noi fin da piccoli siamo stati abituati a salire. Era la malga del paese. L'orso sta diventando un problema perché ce ne sono troppi e si sta abbassando troppo. Andrea non è andato a duemila metri a disturbare l'orso, era a dieci minuti da casa sua. Qua dove finiscono le case, inizia il bosco".
L'animale potrebbe comparire da un momento all'altro: "Nella pista ciclabile dove siamo adesso l'orso è già stato avvistato tre volte. Il 90% della pista ciclabile in Val di Sole va nel bosco". "La paura è tanta", dichiarano gli amici del runner.
La convivenza con l'animale è sempre più difficile e servono soluzioni: "Non ce l'abbiamo con l'orso, non siamo gente sadica che vuole la morte dell'orso, però il numero è troppo elevato. Qualcuno faccia qualcosa. Non occorre ammazzarli, ma portateli da qualche altra parte".
Come comportarsi quando si incontra un orso? "A noi è stato insegnato di stare immobili e di farsi vedere, però quando lavori e fai sport non è così semplice".
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14 aprile 2023