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CRONACA

Bambino caduto dal balcone a Napoli, la confessione di Mariano Cannio

A Mattino Cinque, la confessione Mariano Cannio, il domestico accusato dell'omicidio di Samuele: "Ho sentito le urla e sono scappato"

“Ero in cucina quando ho preso in braccio Samuele, l’ho preso perché era salito su una sedia che poi ho spostato con un piede, non mi ricordo esattamente quale sedia fosse". A Mattino Cinque, la confessione di Mariano Cannio, il domestico attualmente in carcere con l'accusa di omicidio volontario per la morte di Samuele. Il bambino di 4 anni sarebbe stato lasciato cadere dal terzo piano della casa dei genitori a Napoli.

Cannio sarebbe uscito sul balcone con Samuele in braccio: "Appena mi sono avvicinato alla ringhiera ho avuto un capogiro, quindi mi sono affacciato perché avevo sentito delle voci provenire da sotto. È stato a questo punto che ho lasciato cadere il bambino" confessa. Poi la paura e i sensi di colpa: "Ho sentito le urla e sono scappato".

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