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CRONACA

Denise Pipitone, parla un testimone: "Poteva essere merce di scambio"

A Mattino Cinque la testimonianza esclusiva di un ex esponente delle forze dell'ordine: "Al commissariato c’erano teste cercanti, ma non teste pensanti"

Martedì 1 maggio, un ex esponente delle forze dell’ordine, al corrente delle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, è intervenuto in maniera anonima a Mattino Cinque: "Più che di depistaggi, direi che c’è stata una mancanza di piste. Al commissariato c’erano teste cercanti, ma non teste pensanti. C’era proprio una mancanza di idee, di dove andare a battere la pista. Nessuna cosa doveva essere tralasciata".

"La bambina non è stata cercata bene", continua il testimone: "Evidentemente non si è cercato nel posto giusto, che è da individuare in mezzo alle carte che già ci sono. Perché chiunque commetta un reato, lascia qualcosa di sé sulla scena del crimine. Bisogna solo individuarlo". L'ex esponente delle forze dell'ordine conclude: "Secondo me il sequestro della bambina doveva essere utile a qualcosa. Poteva essere merce di scambio. Quindi è probabile sia viva e magari in qualche parte del mondo, dove nemmeno conoscono la televisione italiana".

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