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Harry e Meghan: se la ragione dell'addio fosse Archie?

Sembra che i (ex?) duchi di Sussex abbiano deciso di “abdicare” alla nascita del figlio, che non ha alcun titolo nobiliare… Per valide ragioni

Foto Instagram @sussexroyal

Era l’8 maggio 2019 quando Harry e Meghan presentavano Archie alla stampa. Rompendo diversi protocolli: Meghan non ha posato per i fotografi fuori dall’ospedale e il neonato è stato presentato a ben due giorni dalla nascita, tra le braccia del papà. Ma a colpire di più è stata la scelta del nome: Archie Harrison Mountbatten-Windsor.

Un nome lungo, certo, ma non abbastanza per un membro della royal family: Archie, che in germanico significa “coraggioso” ed è uno dei nomi più comuni in Scozia, non ha un terzo nome e non ha alcun titolo nobiliare. Il motivo? Provare a rendere la sua vita il più normale possibile.

Ecco che allora la decisione di Harry e Meghan di “dimettersi” da reali senior comincia a sorprendere meno: i duchi di Sussex hanno fatto per loro stessi quello che avevano già fatto per Archie. E pare che lo abbiano deciso proprio alla nascita del figlio. Anzi, non è difficile pensare che sia stato l’arrivo di Archie ad averli convinti a “fare un passo indietro”.

Nel documentario Harry e Meghan: viaggio in Africa, la duchessa ha un dialogo con il giornalista Tom Bradby che, alla luce dei fatti, si rivela profetico e segna nella gravidanza il periodo di maggiore insofferenza dei duchi.

Meghan Markle: "Qualsiasi donna, specialmente quando è incinta, diventa incredibilmente vulnerabile. Poi quando hai un figlio, sai... come donna, è molto".
Tom Bradby: "Quindi la risposta corretta è che lei non sta proprio bene".
Meghan Markle: "Sì. Grazie per avermelo chiesto, perché nessuno mi ha mai chiesto come sto".

Nello stesso documentario, Harry dichiara anche che l’esperienza vissuta dalla madre l’ha reso più protettivo verso la sua famiglia e conclude: "Parte di questo lavoro è quello di indossare una maschera coraggiosa ma, per me e mia moglie, c'è un sacco di roba che fa male, soprattutto quando la maggior parte è falsa".

Foto Instagram @sussexroyal

E quale genitore non vuole proteggere il figlio da "un sacco di roba che fa male"? "Abbiamo intenzione di dividere il nostro tempo tra il Regno Unito e il Nord America. Questo equilibrio geografico - si legge nella nota di Harry e Meghan - ci consentirà di crescere nostro figlio con un apprezzamento per la tradizione reale in cui è nato, concedendo alla nostra famiglia lo spazio per concentrarci sul prossimo capitolo". Traduzione: vogliamo proteggere Archie dalla gogna mediatica.

Come figlio di mamma afroamericana, Archie infatti non avrebbe avuto la vita facile dei cugini e Meghan lo sa: da quando si è fidanzata con Harry è stata pesantemente attaccata dalla stampa inglese, che spesso ha usato toni non solo aggressivi, ma anche razzisti, dai titoli sul suo "DNA esotico" al paragone tra Archie e uno "scimpanzè".

E se crescere Archie lontano dall’Inghilterra della Brexit significava far scoppiare il caos Megxit, caos sia. Hugh Grant, che pare sia l’unico inglese a sostenere i (ex?) duchi, ha riassunto l’evento così: "Penso che (Harry) sia un uomo, il suo compito è proteggere la sua famiglia, quindi sono con lui".