Ema Stokholma ha raccontato in un post su Instagram il suo ritorno a Romans-sur-Isère, la cittadina francese, in cui è nata e ha vissuto insieme alla madre. "Non ci ero tornata più a Romans-sur-Isère. Che cavolo ci tornavo a fare in quel posto dove ero nata, cresciuta, dove ero quasi morta?", si è chiesta la conduttrice, 39 anni, che all'età di 15 anni è fuggita dalla Francia a causa delle violenze domenistiche.
A un certo punto, con la madre e il fratello, ha lasciato Romans-sur-Isère per trasferirsi altrove, ma "la violenza degli anni passati non era rimasta in quella cittadina del sud della Francia, ma era salita in macchina con noi".
Da qui la decisione di venire in Italia alla ricerca del padre. Ora, dopo tanti anni, Morwenn Moguerou - questo il vero nome della conduttrice - ha deciso di tornare lì dove è nata: "Sto correndo per le stesse strade dove correva mio fratello. Quelle strade le ho percorse senza vestiti, nuda come un bruco, verme, quando scappavo dalle botte".
In un'intervista al Corriere della Sera, ha raccontato i motivi del suo viaggio. "Non ce l'avrei mai fatta a tornare lì da sola. Il senso di famiglia che mi dà Angelo mi ha aiutato a trovare il coraggio. Lui è una persona molto sensibile. Prima di questo ritorno a casa, avevo un blocco", afferma la conduttrice, riferendosi al fidanzato Angelo Madonia, a cui è legata dallo scorso ottobre.
Nel video pubblicato sui social Ema Stokholma - che aveva raccontato la sua storia anche a Verissimo - torna sul ponte da cui la madre le chiese di buttarsi: "Oggi non so perché instintivamente ci ho sputato nell'acqua, davanti ad Angelo che mi guardava incredulo".
Nell'intervista la conduttrice dice: "Avevo circa 8-9 anni. Non la ascoltai solo perché in quel momento passò un conoscente che, ignaro, si mise a parlare con lei e la distrasse. Le violenze erano parte del nostro quotidiano".
Un viaggio difficile per Morwenn Moguerou, ma necessario: "Ho vomitato tutta la notte, mi è venuto un febbrone. Ho visitato casa, è stato assurdo. Lì mi dicevano che nessuno poteva volermi bene. Ci sono tornata con un fidanzato e un cane. Si è chiuso un cerchio".
La conduttrice afferma di non essere riuscita a perdonare la madre, ma di averla compresa, anche grazie all'analisi. C'è qualcosa che però, secondo lei, è stato peggio delle violenze della mamma: l'indifferenza. "Quello che accadeva dentro casa non era colpa di nessuno: mia madre era malata. Ma l'indifferenza che trovavamo fuori, di fronte ai lividi e alle urla, è stata colpa di tutti", dice al Corriere della Sera.
In futuro Ema Stokholma non si vede mamma: "Non ne ho il desiderio. Angelo ha due figlie. Amo vederle crescere e diventare amica loro. Questo mi basta".
Il racconto