Re Carlo III e la regina consorte Camilla hanno inaugurato a York una statua dedicata alla compianta regina Elisabetta II, ma, mentre i reali salutavano la folla radunata a Micklegate Bar, uno studente universitario ha lanciato uova alla coppia, non riuscendo a colpirla.
"Questo Paese è stato costruito sullo schiavismo!", avrebbe urlato il ragazzo di 23 anni - che è stato poi arrestato dalla polizia britannica - rivolgendosi al nuovo sovrano, accompagnato dalla scorta.
L'accaduto è stato immortalato dalle telecamere: nelle immagini si vede un uovo passare a poca distanza da Carlo, che è stato poi scortato con la moglie dalle guardie del corpo per proseguire la cerimonia di inaugurazione della statua - commissionata in occasione del Giubileo di Platino della madre, per festeggiare i suoi 70 anni di regno - alla presenza delle autorità locali e dell'arcivescovo anglicano di York.
La folla, intonando l'inno nazionale God Save The King, ha preso le difese del sovrano, al quale erano state lanciate delle uova anche nel 1995 a Dublino, e un episodio simile era accaduto anche alla regina Elisabetta II a Nottingham, vittima dello stesso gesto da parte di alcune persone contrarie alla monarchia, mentre si trovava nella sua auto.
L'incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla
Re Carlo e la regina consorte Camilla - che di recente era stata coinvolta in un incidente in volo di ritorno da un viaggio in India - verranno incoronati il 6 maggio del 2023 a Londra.
L'incoronazione avrà luogo all'abbazia di Westminster, dove lo scorso 19 settembre sono stati celebrati i funerali di Elisabetta II: "L'incoronazione rifletterà il ruolo attuale del monarca oggi e guarderà al futuro, pur rimanendo ancorata a una tradizione e a un cerimoniale di lunga data. Ulteriori dettagli saranno annunciati a tempo debito", si leggeva nel comunicato diffuso da Palazzo.
Questo significa che Re Carlo indosserà con Camilla tutti i paramenti di rito, esibendo i simboli regali, come la corona imperiale creata per l'ascesa di suo nonno, re Giorgio VI, nel 1937, e usata poi dalla regina Elisabetta II.