L'amore per Raoul Bova, i pregiudizi contro cui ha dovuto combattere in passato, e gli impegni futuri, di cui il primo come madrina della Mostra del cinema di Venezia. Rocio Morales si racconta in un'intervista a Corriere della Sera.
L'attrice rivela che ama il cinema sin da bambina: "Papà a casa guardava tanti film e mi ha trasmesso questa passione. Ma non concepiva che sua figlia potesse diventare attrice, aveva paura". Per quanto riguarda la sua famiglia d'origine: "Sono nata a Madrid in una famiglia umile, genitori lavoratori che non poterono studiare. Siamo tre sorelle, la maggiore è preside, l’altra criminologa".
Rocio parla anche dei pregiudizi sul suo conto: "Quante me ne dicevano nei primi tempi, la solita raccomandata che sta con l’uomo separato, famoso e con i soldi, poi sono passati ai 17 anni di differenza". Ma assicura che oggi è "acqua passata": "La gente ora mi conosce e mi dà tanto affetto".
Insieme con Raoul Bova da quasi dieci anni, parlando del matrimonio Rocio afferma: "Sono tradizionalista, me lo deve chiedere Raoul. Io non glielo chiederò mai". E rivela che quest'estate si sono imbucati a un matrimonio insieme alle loro due figlie, mentre si trovavano in Calabria, terra d'origine del papà di Raoul Bova.
"Eravamo a Roccella Jonica, lui ci passava tutte le estati e suo papà era di lì, le bambine avevano espresso il desiderio di ballare. Raoul è più timido, si spaventa, dà valore a tutto, io sono più leggera e drastica, lui mi chiama guerriera. Fatto sta che in hotel sentiamo della musica, sbuchiamo in un super matrimonio calabrese e ci mettiamo a ballare tutti e quattro Tuca Tuca di Raffaella Carrà. Quando ci hanno riconosciuti gli invitati si sono messi a urlare, ci inseguivano per farsi le foto e siamo dovuti scappare via", racconta Rocio Morales.
L'intervista