Giovanni Allevi fa sapere sui social di essere malato di tumore. "Non ci girerò intorno: ho scoperto di avere una neoplasia dal suono dolce: mieloma, ma non per questo meno insidiosa", scrive il pianista. E aggiunge: "La mia angoscia più grande è il pensiero di recare un dolore ai miei familiari e a tutte le persone che mi seguono con affetto".
Il pianista annuncia un periodo di pausa dalla musica, necessario per le cure: "Ho sempre combattuto i miei draghi interiori in concerto insieme a voi, grazie alla Musica. Questa volta perdonatemi, dovrò farlo lontano dal palco". Rimandato dunque il suo tour estivo Estasi e le prossime esibizioni in Cina e Giappone.
Chi è Giovanni Allevi
Giovanni Allevi, 53 anni, è un pianista, compositore e scrittore italiano. Nato ad Ascoli Piceno nel 1969, si è diplomato nel 1990 in pianoforte al conservatorio di Perugia e, nel 2001, in composizione al conservatorio di Milano.
Nel 1991, ha adempiuto all'obbligo di leva nella Banda musicale dell'Esercito Italiano, con cui ha avuto modo di esibirsi anche in diversi teatri italiani. Il suo primo album è arrivato nel 1997. Da allora la sua è stata una carriera piena di successi, che lo ha portato a ricevere numerosi riconoscimenti: dal premio Carosone come miglior pianista dell'anno al Premio America conferito alla Camera.
Nel 2011, Allevi è stato anche insignito della nomina di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. E gli è stato dedicato un asteroide Giovanni Allevi è sposato e ha due figli: Leonardo e Giorgio.
Giovanni Allevi, tra Asperger e gravi problemi alla vista
In un'intervista al Corriere della Sera, Giovanni Allevi diceva: "In quanto possibile Asperger sono avvolto in una ripetitività ossessiva di gesti e comportamenti. La mia risata arriva spesso improvvisa, non contestualizzata. E questo complica tutto da un punto di vista mediatico. Si tratta di una reazione psicologica al tentativo di avere un controllo sulla vita che continuamente mi sfugge".
E aveva parlato dei suoi problemi alla vista: "Mentre mi esibivo in Giappone ho subìto il distacco della retina. Ma invece di fermarmi e correre all’ospedale, per amore del pubblico ho continuato a suonare, aggravando la situazione. Una follia che mi ha lasciato danni visivi irreversibili. Il giorno dopo sono stato operato d’urgenza".
Ma i danni alla vista non l'hanno portato lontano dal palco: "Ho una riduzione permanente del campo visivo. Quando suono non vedo la mano sinistra però chiudo gli occhi e appoggio le dita sulla tastiera immaginaria. I medici dicono che dovrei smettere di fare concerti. Non intendo obbedire".