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Chiara Ferragni, l'impegno per fronteggiare l'emergenza

L'influencer, sui propri canali social, ha voluto spiegare ai suoi followers all'estero la situazione che sta vivendo l'Italia

Chiara Ferragni continua a impegnarsi per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Dopo la raccolta fondi lanciata insieme a Fedez e che in appena 24 ore ha superato i 3 milioni di euro, l'influencer spiega ai suoi follower, stranieri e italiani, a che punto è arrivata l'emergenza: "Faccio questo post per spiegare appieno la situazione a tutti i miei seguaci stranieri (il 70% dei miei 18,7 milioni) che chiaramente non possono comprendere la situazione qui in Italia al momento - ha scritto su Instagram, sotto una sua foto con un mascherina - è grave".

Chiara ha poi voluto snocciolare una serie di dati, invitando anche a continuare nelle donazioni per la sua raccolta fondi: "Abbiamo più di 10.000 casi - si legge nel post -, più di 600 morti e più di 5000 persone negli ospedali in cattive condizioni. Gli ospedali non sono pronti per tutti questi casi e medici e infermieri stanno facendo tutto il possibile per aiutare il maggior numero di persone, ma se il numero di malati non rallenta, dovranno iniziare a scegliere i pazienti in base a quanto sono giovani e alle loro speranze di vita. Fedez e io abbiamo fatto partire un crowdfunding per aiutare un ospedale a Milano e ricevendo oltre 3,6 milioni di euro".

Infine, l'appello a restare a casa e l'invito a seguire le linee guida pensate dalle autorità: "Lo Stato ha deciso di BLOCCARE TUTTI GLI ITALIANI nelle proprie case fino al 3 aprile per impedire che il virus si diffonda ancora di più e per evitare il collasso dell'intero sistema e degli ospedali. Viviamo tutti in quarantena in questo momento, come alcune città cinesi hanno fatto lo scorso mese. Quindi, per favore, siate consapevoli che questa non è un'influenza comune ed è molto più pericolosa per tutti noi: restate il più possibile in casa in questo momento critico. E se potete, dite a chiunque di essere prudenti e aiutate l'Italia con i suoi ospedali".