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Le parole

Alex Schwazer, le parole dopo la fine della squalifica: "Il buio e le tenebre faranno posto alla luce"

Il marciatore affida ai social i suoi pensieri dopo la fine della squalifica per doping nel 2016: "Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni"

Alex Schwazer con i figli (foto Ansa)

Dopo otto anni, finisce l'incubo di Alex Schwazer. Nel 2016 il marciatore fu squalificato infatti per doping. Alex Schwazer - oggi 39enne - ha sempre respinto le accuse. Ora, che può tornare a gareggiare, affida ai social i suoi pensieri.

"Oggi scade il termine della ingiusta squalifica che ho dovuto scontare per intero. Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni per difendere e tutelare il mio onore e la mia dignità, per provare la mia innocenza, per cercare di ottenere giustizia e per dimostrare la verità", scrive il marciatore, oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Pubblicando uno scatto insieme ai figli Ida (2017) e Noah (2020), aggiunge: "Ringrazio tutti quelli (pochi) che mi sono stati vicino in questo doloroso (ed infernale) percorso, quelli che non mi hanno mai abbandonato, quando sarebbe stato facile farlo, quelli che hanno lottato con me e sofferto assieme a me per l’ingiustizia che dovevo sopportare e per il trattamento che mi veniva riservato. Ringrazio, infine, quelli (molti) che, dopo aver compreso la mia innocenza ed estraneità ai fatti di cui ero stato accusato, mi hanno fatto sentire (seppur a distanza) il loro affetto e vicinanza".


"Il buio e le tenebre per l’ingiustizia subita faranno ora posto alla luce di un nuovo giorno nel quale potrò accompagnare i miei figli a gareggiare in una piscina o in una pista di atletica senza per questo incorrere in squalifiche (cosa che sarebbe avvenuta fino a ieri)", conclude Alex Schwazer che il 19 luglio tornerà in pista per la sua prima gara dopo la squalifica e, allo stesso tempo, l'ultima della sua carriera.

La storia di Alex Schwazer

Alex Schwazer è nato in provincia di Bolzano nel 1984. All'età di 15 anni si è appassionato all'atletica leggera. Nel 2008 ha vinto l'oro alle Olimpiadi di Pechino.

Dopo la vittoria, è iniziato però un periodo difficile per il marciatore che ha sentito addosso una forte pressione. Nel 2012, dopo un controllo a sorpresa, è risultato positivo al doping. Squalificato per 3 anni e mezzo, Alex Schwazer ha ammesso le sue colpe.

Ma nel 2016 il marciatore è risultato di nuovo positivo al doping, a un passo dalle Olimpiadi di Rio. Dal controllo su una provetta di quasi sei mesi prima - che in un primo momento era risultata negativa - hanno rilevato la presenza, minima, di testosterone. Alex Schwazer ha sempre respinto le accuse di questa seconda squalifica.

“Sicuramente è stato un complotto nei miei confronti”, aveva detto a Verissimo nel 2021. Anche per il tribunale di Bolzano Alex Schwazer era innocente perché "i campioni sono stati alterati con lo scopo di farli risultare positivi". Era colpevole, invece, per la giustizia sportiva che l'ha tenuto lontano dal suo sport per otto anni.

Il marciatore aveva il sogno di un'altra Olimpiade prima della fine della sua carriera. Aveva chiesto alla Wada uno sconto di squalifica e, in attesa del verdetto, si era allenato per Parigi. Ma nel 2023 è arrivata la sentenza che gli ha impedito di essere in Francia tra poche settimane.