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Donne

La regina Camilla scrive a Gisèle Pelicot: "Profondamente colpita dal suo coraggio”

Buckingham Palace conferma che Camilla ha voluto scrivere una lettera a Gisèle Pelicot per mostrarle il suo sostegno

La regina Camilla ha voluto scrivere una lettera per mostrare il suo sostegno a Gisèle Pelicot, la donna che, sedata dal marito Dominique Pélicot così da renderla incosciente, è stata vittima di violenze sessuali da parte dello stesso coniuge e di decine di altri uomini per anni.

La conferma della scrittura e dell'invio della lettera, i cui contenuti rimangono riservati, arriva da Buckingham Palace, come riporta Bbc. Camilla, attiva nel campo della lotta contro la violenza sulle donne, sarebbe stata "profondamente colpita" dalla vicenda di Gisèle Pelicot e avrebbe voluto riconoscere la sua "straordinaria dignità e il suo coraggio".

Un assistente reale, citato da Bbc, ha dichiarato a Newsweek che, nonostante la "sofferenza personale", Gisèle Pelicot ha contribuito a "portare alla luce un problema sociale molto significativo". "È stata in gran parte una decisione e una determinazione della regina quella di scrivere per esprimere il suo sostegno al massimo livello", ha aggiunto l'assistente reale.

Il caso di Gisèle Pelicot

Dominique e Gisèle Pelicot si sono sposati nel 1973 e hanno avuto tre figli: Caroline, David e Florian. Dopo aver vissuto per diversi anni in un sobborgo di Parigi, dal 2013 si sono trasferiti a Mazan, nel sud della Francia.

Dominique Pelicot è stato arrestato nel 2020, dopo essere stato sorpreso da una guardia di sicurezza privata a filmare di nascosto con il cellulare sotto le gonne di alcune clienti in un supermercato. Ma è analizzando i dispositivi elettronici di Dominique, 72 anni, che è emerso l'orrore. In una chiavetta Usb di Dominique Pelicot è stata trovata una cartella, denominata ABUS ("abusi"), con più di 20mila immagini e video delle violenze, in cui la moglie appariva priva di coscienza. Gli inquirenti hanno individuato almeno 72 uomini che avrebbero commesso abusi su Gisèle tra il 2011 e il 2020. Di questi, 50 sono stati identificati.

Durante il processo, che si è tenuto nel 2024, Dominique Pelicot ha confessato, dicendo di aver iniziato quando alla moglie è stato prescritto un farmaco ansiolitico che le provocava sonnolenza. L'uomo ha cominciato ad aggiungere il farmaco al cibo e alle bevande della moglie, fino a farle perdere coscienza e poi abusare di lei e invitare altri uomini a farlo. Dominique Pelicot filmava gli abusi e li condivideva in rete.

Il processo - terminato il 19 dicembre 2024 - ha portato alla condanna a 20 anni di carcere per Dominique Pelicot. Sono stati inoltre dichiarati colpevoli tutti i restanti 50 imputati. C'è stata grande attenzione mediatica internazionale sul caso, diventato noto come gli stupri di Mazan, dal nome della località francese dove la coppia si è trasferita.

Inizialmente il processo doveva svolgersi a porte chiuse, ma è stata la stessa Gisèle Pelicot a insistere affinché fosse aperto al pubblico. "Ho capito che non avevo nulla di cui vergognarmi", ha detto Gisèle, 72 anni, diventando un simbolo della violenza contro le donne e suscitando grande ammirazione per il coraggio. La Bbc ha inserito Gisèle Pelicot tra le 100 donne più influenti e d'ispirazione al mondo per il 2024.

Nel computer di Dominique Pelicot in una cartella denominata Ma fille à poil? ("Mia figlia nuda?") sono state trovate anche foto della figlia Caroline priva di sensi e senza abiti. La stessa Caroline crede di essere stata vittima del padre e per questo ha presentato una denuncia formale accusando Dominique Pelicot di "stupro e tentato stupro, violenza sessuale e somministrazione di una sostanza che può alterare lo stato di discernimento al fine di commettere uno stupro".

Ospite a Verissimo, Caroline aveva detto: "Quando ho scoperto l'esistenza di foto che mi ritraevano, sono sprofondata perché mi sono resa conto che mio padre aveva avuto uno sguardo incestuoso su di me e probabilmente aveva fatto anche qualcosa di peggio. Avrei davvero preferito sapere che fosse morto in un incidente d'auto, che avesse avuto un decesso accidentale che scoprire quello che abbiamo saputo su di lui dal 2020 in poi. Non avevamo mai conosciuto la forza criminale di questo individuo, non avevamo mai sospettato di nulla". Caroline crede che, oltre a sua madre e a lei stessa, ci siano altre vittime di Dominique Pelicot: "Vorrei che venisse portato alla luce tutto il percorso criminale del mio genitore. Noi sappiamo che aveva iniziato a sedare mia madre nel 2011. Ma il percorso criminale di Dominique Pelicot è davvero iniziato nel 2011? Io non credo".

Nel video sotto, i momenti salienti del coraggioso racconto di Caroline Darian a Verissimo.