Emergono nuovi dettagli sul caso di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa in provincia di Reggio Emilia nella notte tra il 30 aprile e l'1 maggio 2021. In un capannone abbandonato di Novellara, poco distante dal casolare in cui viveva la famiglia Abbas, i carabinieri hanno rinvenuto dei resti umani sui quali si stanno concentrando le indagini per capire se siano riconducibili al corpo della ragazza.
Lo scorso maggio, le telecamere di Quarto Grado si erano introdotte proprio nel luogo della scoperta, spiegando come le condizioni del rudere non avessero probabilmente consentito un'ispezione approfondita. Tra i particolari recentemente emersi e anticipati dalla stessa trasmissione di Retequattro, si scopre che a indicare il punto in cui concentrare le ricerche sarebbe stato lo zio di Saman, Danish Hasnain: il pakistano, indagato e in carcere a Reggio Emilia, sarebbe stato accompagnato venerdì dalla polizia penitenziaria nel casolare diroccato e qui, poco dopo, le autorità avrebbero scoperto un corpo sotto oltre due metri di terra.
Martedì 15 novembre si era registrata un'altra importante svolta, con l'arresto in Pakistan del padre di Saman, Shabbar Abbas, per una frode ai danni di un connazionale. Lo Stato aveva emesso un ordine di cattura nei confronti dei genitori della giovane, tornati in patria all'indomani della sparizione.
L'8 giugno 2021, poco più di un mese dopo la scomparsa di Saman, il padre aveva confessato il delitto durante una telefonata a un parente in Italia. "Io non guardo in faccia a nessuno, ho lasciato mio figlio lì e ho ucciso mia figlia", si sente nell'intercettazione proposta da Quarto Grado.
Saman Abbas, la storia
Saman Abbas, di origini pakistane, viveva con i genitori a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Ancora minorenne, nel 2020 aveva rifiutaro il matrimonio combinato impostole dai genitori e li aveva denunciati, venendo così affidata a una struttura protetta. Alcuni mesi più tardi l'ormai 18enne Saman era tornata a casa per prendere i suoi documenti d'identità ma - stando alla successiva denuncia della ragazza ai Carabinieri - i genitori si erano rifiutati di consegnarglieli.
Saman Abbas, la scomparsa
Come mostrano le immagini in esclusiva a Quarto Grado, nella notte tra il 30 aprile e l'1 maggio 2021 Saman Abbas si era allontanata di casa con il suo zaino sulle spalle. La mezzanotte era passata da pochi minuti quando il padre e la madre l'avevano accompagnata a pochi metri dalla porta d'ingresso di casa. Qui il padre si era fermato mentre mamma e figlia avevano continuato a camminare, perdendosi nell'oscurità delle serre della campagna. Pochi minuti più tardi, la madre avveva fatto ritorno in completa solitudine. Più tardi, il padre era uscito di nuovo per fare rientro poco dopo, con lo zaino della figlia tra le mani. Trascorsi quei dodici minuti, di Saman Abbas non si saprà più nulla.
Le indagini degli inquirenti si erano presto soffermate sulla famiglia, principale indiziata per le ripetute denunce di Saman Abbas nei confronti dei genitori, che non condividevano il suo modo di vivere. Nazia e Shabbar Abbas, nel frattempo, avevano fatto ritorno in Pakistan. Il 10 maggio a Imperia erano stati fermati lo zio Danish, i cugini Nomanulhaq e Ikram Ljaz e il fratello minore di Saman. Proprio quest'ultimo aveva puntato il dito contro lo zio, rivelando che questi gli ha confessato l'omicidio. Nelle settimane successive il suo racconto si sarebbe rivelato decisivo per le indagini.
Alcuni giorni dopo iniziano le ricerche in tutta l'area circostante casa Abbas, tra serre e campagna. Gli inquirenti sono infatti in possesso di un video che mostra i cugini e lo zio Danish appena un giorno e mezzo prima della scomparsa di Saman che si incamminano verso i campi. Le ricerche però non producono alcun risultato.
Saman Abbas, l'arresto dello zio
A settembre Danish Hasnanin era stato arrestato a Parigi, con l'accusa di aver ucciso sua nipote Saman Abbas e di essersi liberato del corpo con l'aiuto di due cugini e con la complicità della madre e del padre della ragazza. A gennaio il 34enne era stato estradato in Italia per essere interrogato con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
22 novembre 2022